L'alluce valgo è una deformità del "ditone" del piede e in particolare del metatarso, l'osso lungo che precede le falangi, cioè le ossa che formano lo scheletro delle dita dei piedi. La comparsa del disturbo è subdola, perché è caratterizzata da un dolore intenso, che può attenuarsi per poi ripresentarsi in seguito, mentre la deformità del dito si manifesta soltanto in una fase avanzata della malattia.
Lo scheletro del piede è composto da 26 ossa disposte in tre gruppi che, procedendo dalla gamba, compongono lo scheletro del tarso (la parte posteriore del piede), del metatarso (la parte centrale del piede) e delle dita o falangi (la parte anteriore del piede).
L'alluce si manifesta all'inizio sotto forma di una piccola sporgenza intorno alla testa del 1° metatarso attorno a cui compare una zona infiammata, soprattutto dopo un lungo sfregamento contro la scarpa detta borsite.
L'alluce valgo è quindi una anomalia dell'alluce, che risulta appunto valgo, cioèdeformato verso l'esterno e con la punta rivolta verso le altre dita. Di solito è accompagnato anche da una deformazione del 1° metatarso,che risulta sporgente e varo, cioè deformato verso l'interno. In particolare, si parla di alluce valgo quando l'angolo tra il primo e il secondo metatarso, corrispondenti appunto al primo e al secondo dito, è superiore a 8%. Questo è valutabile con una semplice radiografia fatta eseguire con il piede sottocarico.
L'alluce valgo può essere sia congenito che acquisito. E' congenito, quando dovuto al fatto che la testa metatarsale, (l'ultima parte del metatarso che si articola con la base della falange) è tonda oppure esserci altri fattori, come quelli familiari, o legati all'anatomia stessa del piede. Le cause principali di un alluce valgo acquisito sono: le calzature scomode, come scarpe strette con tacchi alti, rappresentano la causa principale di alluce valgo acquisito, motivo per cui più del 90% delle persone colpite sono donne; il piede egizio, che si ha quando l'alluce è più lungo rispetto le altre dita; la predisposizione.
Bisogna stare molto attenti alle scarpe che si indossano, infatti l'uso di calzature sbagliate è tra le situazioni più frequenti di peggioramento dell'alluce valgo. In particolare, quelle a punta stretta provocano una pressione eccessiva sulle dita, che fa spostare sia l'alluce sia il mignolo verso la parte interna del piede, in questo modo, le altre dita risultano schiacciate. Queste pressioni aumentano ancora di più quando le scarpe hanno il tacco alto, perché tutto il peso del corpo si sposta automaticamente verso la parte anteriore del piede. Anche l'uso di scarpe molto rigide può impedire la naturale flessione delle dita quando si cammina, perché la muscolatura del piede si indebolisce, facilitando la comparsa di alterazioni.
In genere, all'inizio del disturbo il dolore è dovuto sia all'infiammazione dei tessuti che rivestono la sporgenza e che si trovano sotto di essa come anche la sublussazione dell'articolazione del primo dito, come conseguenza della deviazione.
La nuova posizione dell'articolazione costringe la persona a camminare in maniera scorretta, con il rischio di assumere posizioni sbagliate nel tentativo di non sentire il dolore. Occupando spazio nelle scarpe, inoltre, la sporgenza ossea impone l'uso di calzature comode, se non addirittura fabbricate su misura, per evitare che le altre dita si accavallino tra di loro. In più, tutta la colonna vertebrale risente della nuova situazione. La velocità con cui il disturbo peggiora dipende dalla predisposizione naturale, dal tipo di vita che si conduce e dalle scarpe che si indossano.
Per prevenire l'alluce valgo bisogna innanzitutto stare attenti alle scarpe che si usano, poi, per prevenire anche altri disturbi ai piedi, è bene controllarli spesso e averne cura. E' consigliabile l'uso di scarpe comode, in morbida pelle e con la punta larga, con un tacco che non superi i 4 cm.
Esistono sistemi di trattamento conservativi e sistemi di trattamento più impegnativi come l'intervento chirurgico.
Sono più di 100 le tecniche chirurgiche utilizzate per correggere l'alluce valgo. Non si tratta solo di una deformità estetica ma di un disturbo frequente e doloroso che colpisce soprattutto le donne. Tutti gli ortopedici sostengono giustamente che l'alluce valgo è da operare soltanto se la sua presenza può peggiorare la qualità della vita e non solo per un difetto estetico. Tutte le tecniche sono comunque dolorose nelle fase postoperatoria e mai completamente prive del rischio di complicazioni.
Dopo l'operazione il malato deve attenersi ad alcune norme consigliate dal medico a seconda del tipo di intervento.
In tutte le tecniche che utilizzavano plastiche dei tessuti molli per ottenere la correzione, la recidiva era molto frequente. Le tecniche attuali si basano sulla correzione geometrica della deformità ed e' pertanto difficile ma non impossibile che possa manifestarsi nuovamente se la tecnica viene eseguita in modo corretto.
Bastano una serie di accortezze per evitare il dolore post-operatorio: per prima cosa non deve essere utilizzata la fascia ischemica durante l'intervento, in quanto l'arresto del flusso sanguigno provoca vivo dolore al termine dell'anestesia e non permette un'emostasi accurata. E' poi fondamentale l'uso di un anestetico a lunga durata d'azione e la scelta di un analgesico appropriato somministrato tempestivamente prima del termine dell'anestesia. Seguendo tali accortezze il dolore viene ridotto ad una sensazione di fastidio gravativo durante la prima notte e il giorno seguente.
Non e' necessaria in quanto la deambulazione mobilizza automaticamente l'articolazione.
Sempre un piede alla volta.
Trascorsa una settimana, qual'ora ci si senta pronti per farlo.
Non vi e' alcuna limitazione all'uso di scarpe, anche se con tacco e a punta stretta, purché non siano l'unico tipo ad essere indossato. Alternare diversi tipi di calzatura e' infatti la migliore "ginnastica" per i nostri piedi.
Ogni periodo ha i suoi vantaggi. Durante l'inverno l'edema si riduce prima per via del freddo, e la convalescenza in casa e' facilmente sopportabile. In primavera e nei mesi caldi si possono indossare precocemente calzature aperte e si può effettuare il recupero funzionale al mare camminando sul bagnasciuga e nuotando. Personalmente non consiglio una stagione, ma un periodo in cui il paziente goda di tranquillità lavorativa, familiare e personale, per affrontare senza affanni la convalescenza.